Lavorare sui social è un lavoro vero?

Le professioni digitali, tanto belle quanto bistrattate, croce e delizia della società moderna. Fare l’influencer è un lavoro vero? Lavorare sui social è un lavoro vero?

Per chi bazzica nel settore e sui social è facile porsi queste domande in relazione alle realtà che via via stanno nascendo, ma provate a spiegare a vostra nonna cosa fa un influencer, un social media manager, un content creator ecc.

Spiegatelo a vostra nonna, ma non solo, anche al resto della famiglia, mamma, papà, zii, cugini, suoceri, provate a spiegare a tutti che quello che fate non solo è un lavoro ma è alla base della produzione e diffusione moderna delle informazioni.

Perché che tu sia un influencer o un creatore di contenuti o un social media manager, giusto per fare degli esempi, tu produci contenuti di diverso tipo, in modo etico si spera, e li diffondi, generando informazioni, nuova conoscenza per chi ti segue.

Generare conoscenza e trasmettere informazioni sono alla base delle civiltà, semplicemente chi ricopriva questo ruolo ha cambiato definizione nel corso del tempo.

Lavorare sui social è un lavoro vero?

Quanto segue è un dialogo vero scambiato tra me e mia zia in corriera, la mitica 356 Ferrara-Bologna, direzione mercato di Bologna del sabato:

Zia: “Sara, mi devi spiegare che cos’è che fai perché qui me lo chiedono tutti e io sembro sempre l’ucarona* che non sa spiegarlo”

Io: “Lo sai vero che se anche te lo spiego, difficilmente lo capirai e lo capiranno vero?”

Zia: “Si ma te che cosa sei, sei una giornalista? Perché qui mi chiedono cosa fai”

Io: “No, non sono una giornalista, per fare il giornalista serve un’abilitazione e poi ho perso fiducia in tutta la professione giornalistica*. Ciò che faccio non ha un nome come l’avvocato o il medico, ciò che faccio ha delle definizioni inglesi, perché è lì che hanno creato questo nome, per darti un termine da dire, dì che sono una content creator, una creatrice di contenuti, faccio anche tante altre cose, ma questo riassume un po’ la mia professione”.

Zia: “E che fa sto contest creastor”*

Io: “Content creator significa creatore di contenuti. Io creo contenuti da mettere in internet, creo testi, immagini, video e li metto in internet, sui social in particolare, e così facendo promuovo il lavoro e l’attività del mio capo.”

Zia: “Quindi fai pubblicità?”

Io: “No, non è pubblicità, è promozione, devi uscire da ciò che credi che sia, ciò che faccio io è qualcosa di nuovo, faccio cose che prima non si facevano. Non è pubblicità, non è uno spot pubblicitario, io mi occupo di promuovere la figura del mio capo, personale e lavorativa, alle persone, al pubblico dei social e così facendo otteniamo visibilità, possibili clienti, entrate, soldi. Per dirla alla brutta è così”

Zia: “Ma quindi lavori su Facebook?”

Io: “Anche, ci sono altri social oltre a Facebook.”

Zia: “Beh e sta cosa qui è un lavoro?”

Io: “C’è chi usa Facebook a cazzo e c’è chi lo usa per lavoro, solo perché te hai visto il lato insulso di Facebook non significa che non ci sia un lato intelligente”

Zia: “Si ma te stai sui social e prendi uno stipendio?”

Io: “Perché l’operatore del comune che sta seduto su una sedia a controllare chi entra e esce dall’edificio merita forse lo stipendio più di me??”

*1: ucarona, termine ferrarese per identificare una persona ignorante ed ottusa
*2: la mia rassegnazione verso il giornalismo risale a quando ho iniziato a scrivere per le prime riviste
*3: la mia famiglia tende tutta a modificare le parole inglesi come segno di sdegno verso una lingua che non è italiana.

Poi è ovviamente degenerata la cosa perché io prendo troppo a cuore certe faccende.

Lavorare sui social è un lavoro vero?

Non è facile spiegare in modo semplice le nuove professioni. Non è facile essere riconosciuti per ciò che si fa quando ci sono altrettante persone che fingono di essere dei professionisti del settore ma non lo sono. Non è facile spiegare una nuova realtà lavorativa quando gli altri non vogliono ascoltare.

Quindi lavorare sui social è un lavoro vero?

Se non sei un ciarlatano o il cuggino di qualcuno che si diletta a fare scemenze online allora si, lavorare sui social è un lavoro vero.

#StayCappellacci

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