Immaginate di percorrere le strade della Romagna, sulle orme di una donna che ha lasciato un segno indelebile nella storia: Caterina Sforza, la “Leonessa di Romagna”. Un viaggio che ci porterà a scoprire fortezze imponenti, borghi ricchi di fascino e storie di coraggio e potere.
Una figura affascinante! Vi darò qualche curiosità alla fine del nostro itinerario, per il momento iniziamo a esplorare i luoghi a lei dedicati.
Prima tappa: Bagnara
Iniziamo il nostro itinerario dedicato a Caterina Sforza da Bagnara di Romagna, uno dei Borghi più Belli d’Italia.
Un borgo che conserva ancora l’atmosfera medievale, dove la Rocca ci racconta di un’epoca in cui le mura erano baluardi di difesa e le torri guardavano l’orizzonte.


All’ingresso del paese troverete un murales a lei dedicato, mentre all’interno della Rocca, c’è una sezione dedicata proprio alla storia di Caterina e alla sua importante figura. Oltre a questa, troverete un’importante sezione archeologica dedicata proprio a questo territorio.

Riolo Terme: per conoscere direttamente Caterina Sforza
Ci dirigiamo verso Riolo Terme, a poca distanza da Bagnara. Definito il “paese delle acque” per il suo legame con le terme, qui ci si può rilassare ma si può scoprire anche tanta storia!
Il bel borgo di Riolo Terme è dominato dalla sua Rocca, un luogo affascinante, dove scoprire Museo del paesaggio dell’Appennino Faentino e partecipare a numerose visite guidate dedicate proprio alla figura di Caterina Sforza.


Potete trovare tutte le informazioni e i tour sul sito di Ama Parco. Questo luogo mi ha affascinato tantissimo. È un viaggio nel passato di questo straordinario territorio e visitarlo con una guida è stato molto più arricchente.
Forlì e Imola: resistere agli assedi
Forlì, il cuore del potere di Caterina, ci accoglie con la Rocca di Ravaldino, un luogo dove la “Leonessa di Romagna” ha resistito a un importante assedio, dimostrando la sua determinazione e passando alla leggenda.
Non voglio andare troppo per le lunghe, ma a causa di una congiura, venne ucciso il marito di Caterina e rapiti i figli. Lei, saldamente protetta dalle mura della rocca, pare che davanti alla minaccia di far del male ai suoi figli lei disse: «Fatelo, se volete: impiccateli pure davanti a me – e, sollevandosi le gonne e mostrando con la mano il pube – qui ho quanto basta per farne altri!»
Tutto ciò non ha fonti storiche a sostegno, solo dicerie.
I congiurati, spiazzati dalla sua forza, non uccisero i suoi figli e lei riuscì a riprendere Forlì e Imola.
Menzione d’onore va infatti anche per la Rocca di Imola, la prima signoria di Caterina, un’imponente fortezza che domina la città. Caterina giunse a Imola per la prima volta nel 1477, aveva solo 14 anni e fece qui i primi passi della sua storia che spesso e volentieri sofcia in leggenda.

Dozza, arriviamo nel bolognese
Concludiamo il nostro itinerario dedicato a Caterina Sforza nel colorato borgo di Dozza, un borgo che sembra uscito da una favola, con la sua rocca e i suoi murales.
La Rocca di Dozza venne ristrutturata proprio su volere di Caterina Sforza, per renderla una struttura fortificata adibita a uso nobiliare. Ovviamente non mancano le leggende, come quella secondo cui Caterina Sforza fosse solita uccidere i suoi amanti gettandoli nel pozzo presente all’interno della Rocca.

Dozza, un altro dei Borghi più Belli d’Italia, è legato anche alla figura del Drago, c’è infatti un drago che dimora nella Rocca e che potete vedere in occasione di Fantastika, la biennale d’arte del fantastico, mentre tutto il resto dell’anno potete solo sbirciare in silenzio, per non risvegliarlo!


Altra menzione importante è la Biennale del Muro Dipinto. Dozza è una vera galleria d’arte a cielo aperto, ricca di murales e ogni due anni si arricchisce di nuove opere.
Caterina Sforza: la strega, la guerriera, la leonessa
Caterina Sforza non era solo una guerriera, ma anche una donna colta e appassionata. Amava la caccia, la musica e la poesia, e si circondava di artisti e intellettuali. Era anche una donna di scienza, e si dice che conoscesse rimedi erboristici e alchemici. Nei suoi testi, c’erano formule per tutto, per tingersi i capelli e togliersi i peli. Rimedi per guarire da vari malanni, cose a volte assurde che le hanno valso anche l’appellativo si “signora dei veleni”: all’interno del suo “Liber de experimentiis Catherinae Sfortiae”” redatto nel corso di vent’anni, sono contenute ricette e pozioni di ogni tipo, dai rossetti e altri cosmetici, ai veleni più assurdi, tutti prodotti sperimentati personalmente dalla contessa e questo mi ricorda tantissimo Maomao de I Diari della Speziale, perdonate la divagazione nerd!

Spero che questo itinerario alla scoperta di Caterina Sforza vi abbia incuriosito! Sicuramente si tratta di un personaggio complesso e affascinante, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Romagna.
Buona gita e…
#StayCappellacci
Grazie per aver letto il mio articolo. Mi chiamo Sara, sono una content creator di professione e travel blogger per passione.
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