- 1 Tuscia magica e misteriosa: dove ci troviamo?
- 2 Tuscia magica e misteriosa: il Parco dei Mostri di Bomarzo
- 3 Vitorchiano e il suo Moai
- 4 Celleno, il borgo fantasma nella provincia di Viterbo
- 5 Sant’Angelo, il paese delle fiabe
- 6 Civita di Bagnoregio, la città che muore
- 7 Sutri, sulle tracce di Orlando
- 8 Il cielo in una stanza a Palazzo Farese
- 9 Viterbo, paese di Faul e dei tarocchi
Adoro scrivere questi itinerari avvolti nel mistero, tra leggende e realtà. Oggi scopriamo cosa vedere in provincia di Viterbo, in un itinerario dedicato alla Tuscia magica e misteriosa, un viaggio tra ville affascinanti, parchi e tarocchi, sono sicura che vi incanterà!
Scarpe comode, macchina fotografica e iniziamo.

Tuscia magica e misteriosa: dove ci troviamo?
Iniziamo con un po’ di curiosità sulla località in cui stiamo viaggiano, aneddoti e suggerimenti da spendere con gli amici, per fare bella figura!
La Tuscia corrisponde alla parte settentrionale del Lazio, in particolare copre gran parte della provincia di Viterbo. È un’area affascinante, fatta di parchi misteriosi, borghi fiabeschi e paesaggi suggestivi.
Era il territorio abitato dagli etruschi, “Tuscia” infatti deriva da “tuskia” ossia territorio abitato dai Tusci, gli Etruschi. I segni del loro passato sono presenti ancora oggi.
Tuscia magica e misteriosa: il Parco dei Mostri di Bomarzo
Iniziamo il nostro magico tour alla scoperta di cosa vedere in provincia di Viterbo con forse uno dei luoghi più famosi del territorio, il Sacro Bosco, il Parco dei Mostri di Bomarzo.

È un vero capolavoro del manierismo realizzato su volere di Pier Francesco Orsini a partire dalla metà del XVI secolo. È un parco stupendo adornato da sculture grottesche che rendono la visita surreale. Pare essere il più antico parco di sculture del mondo moderno.
In biglietteria vi verrà data la brochure con la mappa del parco. Girarlo è piuttosto facile e incontrerete personaggi mitologici, draghi e tartarughe giganti, unicorni e leoni, facce mostruose che sembrano pronte ad inghiottirvi. È talmente particolare che ancora oggi è difficile svelare tutti i segreti e i significati nascosti di questo parco.

Consiglio di visita: raggiungete il parco la mattina all’apertura, così da godervelo in tranquillità prima della ressa. C’è un parcheggio all’ingresso del parco totalmente gratuito e potete fare i biglietti direttamente in loco. Per maggiori informazioni, vi rimando al sito dedicato.
Vitorchiano e il suo Moai
Continuiamo il nostro viaggio nella Tuscia magica e misteriosa nel bel borgo di Vitorchiano, dove Mauro e io abbiamo alloggiato un paio di volte. Un centro storico meravigliosamente conservato, nonché uno dei Borghi più belli d’Italia.

Vitorchiano è chiamato “il borgo sospeso” proprio perché resta qui, sospeso sullo sperone di roccia vulcanica che sembra essere un tutt’uno con le abitazioni.
Vi rimando al mio post dedicato a Vitorchiano per il tour del borgo, ma c’è una particolarità assolutamente da non perdere, il Moai, l’unico Moai esistente al mondo al di fuori dell’Isola di Pasqua, che osserva il borgo da una posizione privilegiata in uno dei belvederi più affascinanti.

Celleno, il borgo fantasma nella provincia di Viterbo
Continuiamo la scoperta della provincia di Viterbo con Celleno, definito il borgo fantasma. Ammetto che, avendolo visitato in un periodo di alta stagione, non mi ha dato l’idea di un borgo disabitato, più di un grande e curato museo a cielo aperto.
Sta di fatto che la sua storia è piuttosto triste, un borgo un tempo strategico, che a causa di frane e terremoti venne via via abbandonato, diventando ora disabitato.

Ora si può ripercorrere il borgo, vedere le abitazioni rimaste i cui ambienti sono stati arredati e ricreati come se fossero agli inizi del Novecento. Si possono vedere antichi forni, il calzolaio e antichi grammofoni. Noterete subito il Castello Orsini, proprio all’inizio del borgo e la vicina chiesa.
Piccola curiosità. Celeno era il nome di una delle tre arpie figlie di Elettra e Taumante, questo secondo la mitologia greca. Nello stemma di Celleno, infatti, è raffigurata anche un’arpia. Pare che il borgo sia nato, secondo la leggenda, molti anni prima dell’assedio di Troia.
Sant’Angelo, il paese delle fiabe
Continuiamo il nostro viaggio tra i borghi, raggiungendo Sant’Angelo, un paese che rischiava di essere abbandonato. Un luogo che necessitava di essere riqualificato e qui è nato il progetto che portò questo borgo a diventare un libro di fiabe a cielo aperto
È proprio una bella storia di rinascita.
Sant’Angelo di Roccalvecce era uno di quei borghi che rischiava di rimanere spopolato e abbandonato. Nel 2016, Gianluca Chiovelli fonda l’associazione ACAS (Associazione Culturale Arte e Spettacolo) con l’intento principale è dare una nuova vita a Sant’Angelo cercando di coinvolgere più persone possibili. Un team di street artist tutto al femminile ha iniziato a collaborare al progetto, compaiono così i primi murales, tra cui il primissimo dedicato a Alice nel Paese delle Meraviglie.
Dal 2016 a oggi, Sant’Angelo è diventato un vero e proprio libro di fiabe a cielo aperto e ci sono ancora murales in corso di realizzazione.


Siamo in provincia di Viterbo a circa una mezzora dal lì e circa 20 minuti dalla famosa Civita di Bagnoregio.
Se volete camminare c’è invece il “Sentiero dei castelli e delle fiabe” che unisce Sant’Angelo a Celleno, passando per il borgo fantasma di Celleno.
Dove mangiare? Noi ci siamo fatti tentare dal panino alla porchetta dello Gnomo Goloso e date un’occhiata anche al piccolo museo della Civiltà Contadina per un tuffo nel passato.
Civita di Bagnoregio, la città che muore
Viaggiare nella provincia di Viterbo alla scoperta della Tuscia magica e misteriosa, porta a scoprire queste storie di borghi che rischiano di scomparire, come Civita di Bagnoregio.
Potete trovare la sua storia in questo itinerario pratico della Tuscia, ma per mantenere il mood magico del post, oggi vi parlo di come questo borgo sia un’ispirazione per la mitica città nel cielo di Laputa.

Laputa è una città che fluttua nel cielo. Molti fan dello Studio Ghibli, infatti, trovano una sorprendente somiglianza tra Civita di Bagnoregio e Laputa, l’isola volante del film Il castello nel cielo. In effetti, se visiterete il borgo con un po’ di nuove o nebbia, vi sembrerà di vederlo fluttuare nel cielo, senza quella passerella che sembra tenerlo attaccato alla terra, è ancora più suggestivo!
Entrambe sembrano galleggiare, isolate dal mondo. Entrambe raccontano una storia di bellezza antica e fragilità: Laputa sta cadendo a pezzi nel cielo, Civita di Bagnoregio ha già un destino scritto, si sta sgretolando lentamente per via dell’erosione.
Passeggiando tra le sue stradine, circondati dal silenzio e dai panorami mozzafiato, è facile immaginare di essere in un mondo sospeso nel tempo, tra storia e sogno.

Chissà, magari anche Miyazaki si è lasciato ispirare da questo luogo magico.
Info utile: per visitare Civita di Bagnoregio occorre pagare un ticket di 5€, questo dalle 8 di mattina alle 20 di sera. Se arrivate prima, potete passare gratuitamente, come abbiamo fatto noi.
Sutri, sulle tracce di Orlando
Via Francigena e non solo! Sutri, oltre a essere una tappa della famosa Via Francigena, è il posto perfetto per chi vuole scoprire la civiltà etrusca. Consiglio di percorrere il borgo, immergersi per le sue viuzze partendo dalla piazza principale. Seguite la Via dell’Arte e della Storia è un percorso color amaranto che troverete tracciato per terra, lungo la strada e che vi farà scoprire il borgo fino a raggiungere l’area archeologica.
Qui non perdetevi il parco archeologico e l’anfiteatro, gioiello del borgo. È un’area curiosa e interessante, perfetta per un tuffo nel passato.


C’è una leggenda che collega Sutri a Carlo Magno. La leggenda racconta che Carlo Magno non condivideva la relazione che la sorella Berta aveva con il guerriero Milone. Lei però restò incinta e venne ripudiata dal fratello. Berta nel suo peregrinare, giunse al borgo di Sutri e qui, in una grotta, diede alla luce suo figlio Orlando.
Anni dopo, mentre Carlo Magno stava raggiungendo Roma per essere incoronato imperatore, si fermò proprio a Sutri e conobbe il nipote. Decise di prenderlo con se e addestrarlo, rendendolo il suo fidato paladino che alimentò poemi cavallereschi fino a giungere a Ferrara e all’Orlando Furioso di Ariosto.
Il cielo in una stanza a Palazzo Farese
Ci spostiamo a Caprarola, per scoprire Palazzo Farnese, un gioielli architettonico che pare abbia ispirato la forma del Pentagono!
Visitate i suoi interni, la scala sospesa, i suoi suggestivi affreschi e una volta raggiunta la sala del Mappamondo, oltre a osservare le raffigurazioni del mondo alle pareti, guardate in su, vi aspetterà un celo affrescato stupefacente.

I personaggi mitologici si stagliano nel blu del cielo punteggiato da stelle, sono le costellazioni, un insieme di 50 costellazioni che compongono la volta celeste. Il cielo pare sia centrato sul solstizio d’inverno.
È una delle sale più affascinanti del Palazzo, l’ultima che visiterete prima di addentrarvi nel suo spettacolare giardino.
Viterbo, paese di Faul e dei tarocchi
Il nostro itinerario nella Tuscia magica e misteriosa ci porta alla fine a Viterbo, la città che conserva uno dei quartieri medievali meglio conservati in Europa, Quartiere San Pellegrino.
Percorrendo le meravigliose vie del borgo medievale, troverete le case ponte, le case tipiche del quartiere e le case con profferlo, ossia con la scalinata esterna che serviva per difesa e praticità. Leggevo infatti che c’erano molte abitazioni che avevano al piano terra la bottega.
Qui potete trovare un negozietto che vende gli Arcani di Faul, un progetto di Cinzia Chiulli che ripercorre la storia di Viterbo. Pare infatti che sia stata una delle prime città a usare le carte.

Cos’è Faul?
A Viterbo c’è Porta Faul, si tratta della porta che apre sulla Valle del Faul, acronimo composto dalle iniziali dei castelli che formavano l’antica tetrapoli Fanum, Arbanum, Vetulonia, Longola.
Non solo, nel prato accanto al parcheggio di Valle Faul potete trovare la sculutra “The Awakening/Il Risveglio” di John Seward Johnson, un grande gigante sbuca dal terreno, come se si stesse risvegliano. Un’opera straordinaria e d’effetto, proprio dietro al Palazzo dei Papi.
Spero che questo viaggio nella provincia di Viterbo alla scoperta della Tuscia magica e misteriosa vi sia piaciuto. Buona esplorazione e…
#StayCappellacci
Grazie per aver letto il mio articolo. Mi chiamo Sara, sono una content creator di professione e travel blogger per passione.
Qui puoi sapere chi è Cappellacci a Merenda e scoprire l’origine del mio nome.
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