Gli Yokai a Bologna: la mostra ideale per tutti i nerd (e non solo)

Sono stata all’anteprima della mostra dedicata agli Yokai a Bologna: Yokai, le antiche stampe dei mostri giapponesi e vi confesso di aver amato ogni singolo dettaglio.

Una mostra insolita per molti aspetti, una mostra che unisce i tratti classici delle mostre all’immersività, per trascinare a poco a poco il visitatore nello stile e nelle leggende giapponesi, ecco che arrivano gli Yokai a Bologna.

Gli Yokai a Bologna: la mostra ideale per tutti i nerd (e non solo)
Kuniyoshi Utagawa, La principessa strega Takiyasha e lo scheletro (del padre) (1844 circa) xilografia policroma su carta da gelso

Se come me siete cresciuti con i “cartoni animati giapponesi” con quelle storie incredibili di draghi e fagioli magici, di mostri buoni e cattivi, di volpi a nove code e creature provenienti dal mare beh, alla mostra Yokai, le antiche stampe dei mostri giapponesi potete ritrovare tutto questo. I personaggi di manga e anime, kaiju, i mitici personaggi dei film di Miyazaki traggono origine proprio da queste stampe, testimonianze antiche che raccontano un prezioso passato fatto di leggende e misteri.

Statua di Tengu a Bologna

Nel mondo fluttuante

Ci si muove in questo alone di mistero infatti, un modo sospeso, o un mondo fluttuante, il mondo dell’ukiyo-e, il genere di stampa artistica che troverete in mostra.

Volete sapere la vera nota elegante? La mostra si visita da destra verso sinistra, esattamente come si legge un manga.

A proposito di manga, ci sono anche quelli in mostra, ma non i manga che compro in fumetteria e che ormai non so più dove mettere in casa, si tratta dei manga di Hokusai. Con il termine manga si intendeva originariamente “un’immagine divertente, fatta senza scopi seri”, immagini davvero particolari che vi consiglio di osservare attentamente.

manga nella mostra sugli Yokai a Bologna
Hokusai Katsushika, Libro di Combattimenti Cinesi e Giapponesi (1836-1857) xilografie monocrome su carta da gelso

Ad un certo punto, nella prima parte della mostra, vi troverete ad affrontare il rituale delle 100 candele, un rituale nato grazie ai samurai. Originariamente questo rituale iniziava dopo il tramonto, quando le ombre della notte iniziavano ad avvolgere l’animo dei soldati. I samurai si riunivano in una stanza illuminata dalla luce delle candele e ognuno di loro raccontava una storia, una storia rigorosamente di terrore. Una volta conclusa la storia, chi l’aveva raccontata si alzava e spegneva una candela. Così facendo, le tenebre diventavano sempre più profonde.

In una delle sale della mostra si vivrà proprio questa esperienza. Dovrete togliervi le scarpe prima di entrare, posizionarvi sul tatami e ascoltare la storia del samurai. Vedrete che le candele a mano a mano si spegneranno e….

rituale delle 100 candele alla mostra yokai le antiche stampe dei mostri giapponesi

Conoscete tutti gli Yokai a Bologna?

Una volta superata la prova di coraggio potete continuare a scoprire altre storie dedicate agli Yokai, capire le loro differenze e particolarità, riconoscere i mostri più spaventosi e gli spiriti più innocui. Scoprirete le storie di bellissime donne guerriere e di donne consumate dall’odio.

Scoprirete che il primissimo supereroe è donna ed è nato proprio in Giappone!

Durante la visita capirete anche che i Pokemon derivano proprio da queste leggende e potete cogliere le ispirazioni di Miyazaki per le sue opere, come La Città Incantata, vi basterà guardare la Sfilata dei cento mostri di Kunitoshi.

E potete anche incontrare l’antenato di Godzilla e dei Kaiju:

kaiju yokai mostri giapponesi bologna

Manga tip: per gli amanti dei kaiju, sto leggendo Kaiju N°8 e mi sta piacendo un sacco!

Visitate la mostra in silenzio, ascoltate la voce che vi accompagnerà in ogni sala e che vi racconterà le spaventose (ma anche curiose) storie legate agli Yokai.

Vi ho parlato di donne e mostri, ma in mostra incontrerete anche i samurai e le loro armi, compresa un’armatura perfettamente conservata con dei dettagli incredibili. La troverete alla fine del percorso, ed è incredibile pensare che un tempo era indossata da un guerriero, chissà quante storie racconterebbe se solo potesse parlare.

Gli Yokai a Bologna: armatura di samurai
Yoroi (armatura) fine XIX secolo, ghisa, legno laccato, seta, oro e bronzo

Tsukumogami

Non per dire, ma in Giappone anche gli oggetti hanno un’anima. È presente infatti questa credenza secondo la quale gli oggetti vivono grazie alle nostre mani, grazie alle persone che li utilizzano e toccano ogni giorno, che li donano e via dicendo. Si chiamano tsukumogami, gli spiriti delle cose (sto leggendo un manga al riguardo, si chiama Monogatari) ed è un pensiero davvero affascinante che dà ancora più suggestione agli oggetti esposti in mostra.

Non scappate subito dopo l’ultima sala. Alla fine della mostra andate ad osservare le strepitose opere di Marga “Blackbanshee” Biazzi, famosissima illustratrice che adoro e che ha rappresentato con il suo stile e con un tocco contemporaneo gli Yokai e le storie più suggestive raccontare durante questa bella mostra sugli Yokai a Bologna.

Marga “Blackbanshee” Biazzi

Un consiglio da fangirl

Prima di concludere il mio racconto/recensione dal fangirl di questa mostra, voglio suggerirvi di sostare un po’ presso il bookshop, hanno dei prodotti stupendi e il catalogo è ufficialmente a casa mia!

mostra yokai, stampa a bologna
Kiyotada Torii IV, Il tempio di Dodoji, xilografia policroma su carta di gelso

Beh, vi invito a visitare la mostra dedicata agli Yokai a Bologna, è il modo migliore per viaggiare nello spazio tempo, alla scoperta di un Giappone che sa affascinare grandi e piccini.
Yokai, le antiche stampe dei mostri giapponesi.

#StayCappellacci

Grazie per aver letto il mio articolo. Mi chiamo Sara, sono una content creator di professione e travel blogger per passione.
Qui puoi sapere chi è Cappellacci a Merenda e scoprire l’origine del mio nome.
Qui trovi i link alla mie pagine Instagram e LinkedIn.

Lascia un commento

Torna in alto